Bollywood

   

Qualche giorno fa, passando con la moto per la solita strada che collega Anjuna con Vagator, ci siamo imbattuti in una fila di autobus, camion e ambassador bianche parcheggiate all’esterno di una bellissima villa stile coloniale portoghese. Spinti dalla curiosità, fermati gli scooter, abbiamo chiesto che cosa stesse succedendo e, alla risposta “stanno girando un film per Bollywood”, Erica è entrata nello stato d’ eccitazione comune a moltissimi indiani, quando si nomina questa parola.

Purtroppo era ora di cena e non abbiamo approfondito. Il giorno dopo un’altra troupe di ripresa stava lavorando presso una palestra vicino alla scuola. Appena saputa la notizia, Erica, Stefano e Timira hanno studiato un piano d’azione. Non si poteva perdere una seconda occasione. Bisognava assolutamente fare un reportage giornalistico. Indossati i migliori abiti a disposizione, con enormi occhiali neri, che ogni tanto fanno scena, si sono presentati all’aiuto produzione. Timira ha introdotto gli altri come dei reporter italiani, in India per documentare un progetto teatrale, che vogliono approfondire la realtà di Bollywood. Stefano, con supertelecamera con tanto di microfono in mano ed Erica, lanciatissima nel suo nuovo ruolo improvvisato, facevano un certo effetto, e così sono riusciti a  fissare un appuntamento per il giorno dopo direttamente con il regista Raj Kumar Shantoshi, uno dei più grandi qui in India. Dopo il consenso iniziale però, alle due di notte, è arrivato un sms  (probabilmente dopo quindici ore lavorative) che rinviava a data da destinarsi l’incontro.

   

Col termine Bollywood, fusione di Hollywood e Bombay, si intende il cinema popolare in lingua hindi e occasionalmente in lingua urdu, con caratteristiche specifiche che lo differenziano sia dal cinema d’autore (sempre in lingua hindi) che dalle altre cinematografie indiane (tamil, malayalam, telugu e bengali), altrettanto ricche di produzione annuale di film e di talenti nei più svariati campi della cinematografia.

Bollywood rappresenta quel genere cinematografico indiano fatto di balli e canto, intorno ai quali si sviluppano le storie. Gli attori più popolari sono delle megastar. Uno di essi, Amitabh Bachan, è considerato una vera e propria leggenda vivente.

Più di 6 milioni di persone lavorano per Bollywood (praticamente il 10% della popolazione italiana!!!) e i film prodotti (più di mille all’anno) rappresentano solo il 20% del totale girato in India . Non c’è nazione al mondo dove si produca un numero così elevato di film e, mentre navighiamo in internet per trovare qualche statistica da riportare, scopriamo che Steven Spielperg il 6 ottobre ha deciso di lasciare la Paramount Pictures per dare vita a una società cinematografica autonoma a Bombay.

Gli indiani amano Bollywood e il suo cinema. Nei villaggi, la gente assiste in piedi a tre quattro ore di proiezione. ballando e cantando assieme ad attori e comparse, piangendo con loro nelle scene drammatiche e gioiendo con la stessa intensità nelle sequenze di festa. Si immedesimano nella leggerezza dei personaggi, dimenticando per qualche ora la loro vita di miseria.

L’altra faccia di Bollywodd non è però colori, lustrini, paillettes, musica e divertimento. Ogni giorno centinaia di ragazzini provenienti dalle aree rurali dello stato, scappano di casa e si riversano su Bombay con la valigia carica di sogni. Pochi giorni e andranno ad accrescere la schiera dei mendicanti che vivono alla giornata perché del domani non v’è certezza.

Tornando ai film.(fonte wikipedia), va detto che la musica e le canzoni sono da sempre una parte integrante della cultura popolare indiana, non esiste momento di aggregazione, ricorrenza e fase della vita dove non sia presente. Accompagna il lavoro nelle vaste zone rurali e i viaggiatori, durante i lunghi spostamenti in treno. È importante ricordare anche che le due grandi epopee tradizionali dell’India (Mahabarata e Ramayana) da sempre vengono memorizzate e tramandate col canto.

   

Non deve stupire, quindi, l’importanza della musica e delle canzoni nel cinema indiano. Da sempre ne costituiscono un elemento caratteristico e irrinunciabile.

Le canzoni vengono in genere diffuse prima dell’uscita di un film e rappresentano una entrata economica importante per i produttori che, con la vendita di cd e cassette hanno un primo guadagno sui soldi investiti. Inoltre in questo modo si crea un legame di riconoscimento tra il pubblico e il film tale da aumentarne le possibilità di successo.

In una cinematografia che non ammette la rappresentazione esplicita della sessualità, le scene ballate sono un elemento per esprimere maggiormente il lato erotico, altre volte possono rappresentare una modalità per conoscere più a fondo l’universo emozionale di un personaggio.

A Bombay il primo di ottobre c’è stato un grande sciopero a tempo. indeterminato per protestare contro le condizioni di lavoro delle maestranze. Appoggiati dalle star del cinema di Mumbai come Amitabh Bachan e Shah Rukh Khan, circa 150 mila lavoratori dell’industria cinematografica indiana hanno incrociato le braccia e promettono di continuare l’agitazione se non miglioreranno le loro condizioni di lavoro.

Ed ecco qui un pezzo musicale di Bollywood!!!!! Così mentre leggete potete farvene un’idea….

AUDIO

INTERVISTA SU RAI RADIO DUE

Domani pomeriggio, mercoledi 9 gennaio, tra le ore 15 e le ore 15.45 si parlerà di Officina del sorriso nella trasmissione curata da Maria Serena Tait su Rai Radio Due (Trentino). Intervista a Sara Maino.
Sintonizzatevi!!

INTERVISTA SU RADIO POPOLARE

Qualche giorno dopo la conclusione del progetto Officina del sorriso 2007, Radio Popolare si è messa in contatto con noi per rivolgerci alcune domande.
Potete ascoltare qui l’intervista che Ira Rubini ha realizzato telefonando ad Erica in India.

AUDIO: Intervista a Erica Vicenzi

Vi ricordiamo che sono disponibili on line le impressioni dei ragazzi sul progetto, rilasciate qualche giorno prima di partire per l’Italia.

 

 

TRA UNA TERRA E L’ALTRA…

…c’è chi parte stanotte, chi riposa dolcemente in terra indiana, chi termina i preparativi nella frenesia degli ultimi giorni..
e c’è pure il tempo di rilasciare un’ultima freschissima intervista alla nostra affezionata Radio Studio Sette di Trento.
Il sipario sta per alzarsi su un’altra avventura. Non vediamo l’ora di raggiungere i ragazzi dei centri El Shaddai per abbracciare insieme un piccolo sogno.
E i sogni, a volte, si trasformano in poesia.

AUDIO: Sipario

Namasté

 

Serata di presentazione


In collaborazione con la Sat di Arco, Teatro per Caso organizza una serata di sensibilizzazione sul progetto Officina del sorriso.
Verranno proiettati un video documentario e un reportage sull’esperienza teatrale in India nel 2006. Seguirà un dibattito durante il quale verrà presentato il nuovo progetto.

L’appuntamento è per il 28 maggio alle ore 21 presso la sala della Sat di Arco, in via S. Anna.
Accorrete numerosi!!

E’ ora disponibile l’intervista di Erica rilasciata a Radio Studio Sette.

AUDIO