Acrobazie

 

   

In sala prove si fa acrobatica. Ragazzi e ragazze entusiasti si lanciano in capriole, spaccate frontali, flic-flac e salti mortali all’indietro. All’esterno i piu’ piccoli si esercitano in lezioni di circo con le palline e i fazzoletti di tulle variopinti. L’energia e’ molto alta. Erica li incita a gran voce e al ritmo della musica circense assistiamo a strepitose anticipazioni del grande spettacolo di strada, che si preannuncia sempre piu’ appassionante e colorato.

Sulla strada, all’incrocio del mercato del pesce di Mapusa, l’eccitazione e’ anche al massimo. Un nugolo di bambini aspetta l’arrivo della ‘manna’. Non sto scherzando. La manna e’ il cibo quotidiano ’su ruote’ che gli operatori dei centri El Shaddai distribuiscono ai bambini senza casa.

Nel pacchetto riso, lenticchie e verdure miste al curry per un costo di 7 rupie (circa 10-15 centesimi), spese sostenute naturalmente dall’organizzazione. Nel limite del possibile si fanno due file ordinate, maschi e femmine, che aspettano ansiosi e urlanti.

L’arrivo del cibo e’ quotidiano, non si salta un giorno. Alcuni bambini sono ammalati, gli occhi irritati e pieni di muco. Dormono per strada o sotto tende improvvisate, fatte di plastica blu e teli recuperati dalle immondizie, con la propria famiglia. Vengono al mercato ogni giorno ad aspettare il cibo. Vestiti di panni di fortuna, sporchi, hanno il piglio di adulti. Toccano tutto, hanno visto la camera, ed e’ quasi impossibile filmare. Si spingono, aggressivi, vivono in branco dove il piu’ forte detta le regole.

I distributori di cibo arrivano in scooter, smontano le porzioni in vaschette preparate presso ciascun centro El Shaddai e le consegnano a circa quattro-cinquecento ragazzi in tutto lo Stato e anche a Bombay.

La ressa dura pochi minuti. Dopodiche’ i bambini se ne vanno, felici, alcuni ti stringono la mano, altri sono in lacrime. Ma a tutti e’ assicurato il pasto.

Tornano sulla strada, per le vie del mercato, a guadagnare 20-30 rupie al giorno, portando le buste delle signore, i pacchi piu’ pesanti degli acquisti. Mezzo Euro al giorno la loro entrata.

I ragazzi-acrobati in sala prove hanno piu’ o meno la medesima storia dei bambini di Mapusa.

Nascono tra gli Intoccabili, la casta degli ultimi. Per lo Stato non esistono. Quando entrano nei centri El Shaddai, recuperati dalla strada, a ciascuno viene dato un certificato di nascita. E per ognuno di loro viene avviata una pratica legale di tutela e affidamento.

Altri ragazzi vivono con le proprie famiglie, e questo si incoraggia, racconta Anita Edgar, fondatrice dell’organizzazione di recupero dei minori assieme a Matthew Kurian, e si paga loro l’educazione fino al College, che e’ fondamentale per donare una possibilita’ di cambiare la loro esistenza.

I ragazzi hanno dietro di se’ vicende di violenze, di abusi e una vita di stenti.

Oggi al mercato di Mapusa ce n’erano solo trenta o quaranta, ma di solito durante l’alta stagione ce ne sono almeno un centinaio o addirittura il doppio. Vengono dal Karnataka, lo Stato a sud di Goa. Bambini e madri mendicano lungo le bianche strisce di sabbia oppure vendono noccioline e souvenir di poco conto alle centinaia di turisti, ignari forse della loro condizione. Ma e’ talmente visibile.