Pune

 

Una forza misteriosa mi lega all’India. Ricevo da Barbara lettere incredibili come questa e la voglio condividere con voi:
"Pensa che alcuni amici indiani entravano per la prima volta in uno slum. Inizialmente erano titubanti, ma oramai la nostra forza clownesca era irrefrenabile e ci siamo portati dietro anche coloro che non l’avrebbero mai fatto, chissà se per casta o per paura o per diffidenza…

Io so solo che una volta entrati eravamo un tutt’uno di sorrisi di scherzi di strette di mano e più nessuna differenza esisteva. Matteo, molto bravo nel suo ruolo di dolce clown burlone, ha conquistato i cuori di molti: abbracciava le persone e quante ma quante strette di mano! Io sono corsa per gioco dietro a una bimba fino ad entrare in casa sua, una piccola stanza dove c’era tutto e che pulizia… 

Lungo i vicoletti larghi appena un metro a volte si camminava a volte si correva inseguiti da una carovana piena di bimbi tutti col sorriso che arrivava alle orecchie, abbiamo anche interrotto una partita a carte, un cerchio a terra di adulti esclusivamente maschi, e per un attimo mi son detta: ahi ahi! invece  anche qui c’e’ stata la più completa accettazione.

Salendo delle strettissime scalette abbiamo finto di andare a trovare la famiglia amica per poi fermarci sul mini pianerottolo ad invadere di bolle di sapone i bimbi che di sotto facevano a gara per prenderle. E gioia gioia gioia! Avremmo fatto in tutto venti minuti così, poi abbiamo trascinato la carovana,  fermando il traffico, a teatro e cioe’ all’uscita della galleria d’arte della zona. Cinquanta metri in tutto.

Siamo riusciti a fare "Il piccolo circo delle carabattole", c’erano bambini ragazzi mamme papa’ ovunque anche seduti sui muri di cinta, aggrappati alla rete, ovunque occhi felici. Lo spettacolo ha avuto un successone e tutti alla fine sono venuti a salutarci. Per quanto riguarda i figli delle
prostitute le poche notizie che ho sono queste: vivono tutti in un quartiere e fanno anche la scuola separata dagli altri bimbi. Qui l’ignoranza e i pregiudizi sono forti. La responsabile del Centro ha detto una bella cosa che forse ti ho gia’ scritto: "Noi non possiamo fare niente per cambiare la loro vita ma se per qualche secondo facciamo dimenticare il loro vissuto abbiamo gia’ fatto tanto". Ci siamo riusciti per piu’ di un’ora.

Sonia e’ gia’ affascinata da tutto, ed e’ gia’ tanto quello che ha vissuto in questi soli pochi giorni. Ci manchi ed e’ un vero peccato che tu non sia qui, ma come dice Tanu meglio esserci state anche per poco che per niente. Se sono riuscita a trasmetterti qualcosa… purtroppo non so spedire le foto ma sono bellissime. Mi hanno colpito anche gli uomini e le donne che si avvicinavano con questo sguardo particolare, vissuto ma fiero e contento e ci stringevano la mano come saluto di benvenuto e qui mi son anche detta: "finalmente qualcuno che sa sostenere lo sguardo quando ti stringe la mano", qui le parole non occorrevano. Un grande abbraccio sono felice di essere qui, grazie per avermi fatto piangere leggendo il tuo meraviglioso ultimo blog ciao"
Grazie Barbara, comprendo e il mio cuore si riempie di gioia. Brave ragazze, bravi ragazzi, sono fiera di voi. Sara